Risiede nel cuore il coraggio, risiede nel sentimento, nell’emozione.
Si risveglia nelle decisioni, nello scindere il giusto dall’avvantaggiarsi, il cuore è anche dove ci sono persone che hanno bisogno di essere comprese.
Ritengo che non ci sia cultura sufficientemente ampia se non è guidata dal coraggio dell’intelligenza e dall’amore per la vita. Possiamo conoscere a memoria ogni singolo verso poetico e tuttavia non capire la realtà che ci circonda: la poesia è la realtà, i linguaggi sono legati indissolubilmente.
La conoscenza non porta coraggio, ironicamente ciò che porta con sé il coraggio è la trasgressione alla conformità e quindi alla paura.
Il modello conoscitivo è rassicurante ma non sempre il migliore modo per apprendere. Chi si pone su basi sicure non avrà mai il coraggio di scoprire cose nuove mettendosi in discussione. Se non dubito non imparo, se non imparo non cresco.
La crescita è un impasto d’amore e di coraggio, una richiesta implicita di libertà e individuazione: ogni essere umano è unico e inimitabile, quindi perché abbiamo tutti un unico fine, la conformazione?
Perché non sappiamo essere soli nel nostro percorso, perché l’unicità pionieristica richiede una solitudine che pochi riescono a sopportare, ma la vera compagnia resta comunque una chimera.
Stranamente questo periodo di silenzio riecheggia dentro di me come un dolce suono fatto della compagnia di mille ricordi. Le emozioni si alternano, si svegliano il mattino e dicono che un nuovo sole sorge, la sera si assopiscono sognanti, ebbre di felicità.