È inutile pensare a quanto possa essere bella una realtà definita, ricca di dettagli però povera d’immaginazione. Credo invece che nel mondo ci siano tanti modi interpretativi quante siano le persone che lo abitano. Allora è così che io decido di ricomporre il mondo così come lo ricordo, una fugace apparizione e poi metto all’opera la memoria.
È importante perciò dare a quel che si fa una sensazione, un suggerimento, non un’indicazione precisa.
È importante dare una suggestione, non tanto un imperativo “Guarda!”
Tutto ciò che ho capito con il tempo è stato ciò che più ho ricordato, tutto quello che ho scalfito con lo sguardo è ciò che mi rimane più impresso, tutto quello che è sorto a galla dal mare dei contenuti è ciò che più mi rimane addosso, come un vestito, un indumento che preferisco, perché è frutto di un lavoro intellettuale e di maturazione di non poco conto.
Come quest’orchidea
Che mi ricorda il mare
Che mi ricorda il nautilus
E tutto ciò che da loro riparte:
la vita e quel che resiste.