Mi addormento un po’, poco soltanto, già sono fra le stelle, fra le braccia della notte.
Mi rasserena pensare che tutto non è poi così importante, scivola, come una piccolissima stella cadente che infiamma il cielo. Ruoto attorno a queste orbite descritte dai miei capelli, le confondo con i movimenti eterni dei pianeti, della terra attorno a se stessa. Mi nascondo dietro a una lunga foglia di calla senza fiore, sembra un turbinio questa fascia vegetale che a metà mi svela e a metà mi oscura, come la luna, che indosso oggi assieme a qualche costellazione. Chissà cosa ho sognato, quali nuove terre ho varcato stanotte, assieme a tutto l’universo.
È un tornado di felicità questa piccola e fragile foglia di calla, scivolano le gocce, scivolano anche le lacrime, rimane la gioia, rimane impressa fra i miei occhi chiusi dal sonno, rimane impressa dal sorriso della mia bocca, sono un gioco di chiaro scuri questa notte e trovo solo piccole luci a illuminarmi.