Ricordi, nient’altro che ricordi.
Subitanei, rumorosi, bugiardi.
Ricordi.
Ricorsivi ritornano, storpiano la storia, una goccia cade e muove l’acqua tutt’attorno.
Muovono le pareti,
un labirinto fatto di pensieri diventa dinamico, atroce movimento, crudeli scosse minacciano il delicato incrocio di pareti fatto di carta.
Stropicciano le sensazioni, bruciano le emotività, sante parole accendono una crisi di lucidità.
Scaccio con una mano questi fantasmi, come mosche cadono frementi di dolore.
Non c’è situazione peggiore del ricordare un ricordo di un ricordo, come eco di un accecante lampo:
i miei occhi dolgono.
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